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Costo della vita in Spagna: una fotografia delle difficoltà nel 2024

  • Immagine del redattore: Emy 58
    Emy 58
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 8 min

Famiglie e potere d'acquisto: aumentano le disuguaglianze

costo della vita spagna

La Spagna non è alla canna del gas, ma il fiato è corto e le famiglie arrancano.

Il quadro che emerge dalle rilevazioni OCU  (Organizzazione dei Consumatori e Utenti) del 2024 non descrive un Paese al collasso, ma una società profondamente segnata da fragilità strutturali, disuguaglianze crescenti e una precarietà economica sempre più diffusa. La maggioranza delle famiglie vive con l’affanno, stringe la cinghia, rinuncia progressivamente a beni e servizi che una volta erano considerati accessibili. La sensazione di stabilità è ormai un ricordo per molti.


In questo contesto, stupisce la percezione idealizzata che spesso molti italiani hanno della Spagna, soprattutto delle isole come le Canarie. Attirati dall’immagine di un paradiso dal clima mite, con il costo della vita più basso e uno stile di vita rilassato, tanti decidono di trasferirsi inseguendo un sogno che troppo spesso si infrange contro una realtà ben più complessa.

Chi arriva sperando di vivere meglio, spesso si trova ad affrontare le stesse difficoltà che voleva lasciarsi alle spalle, aggravate magari dall’assenza di una rete sociale, dalla burocrazia e da un mercato del lavoro asfittico e selettivo. Anche qui, come nel resto della Spagna, la tenuta economica delle famiglie è fragile, i salari sono bassi, l’accesso ai beni essenziali è tutt’altro che scontato e il divario tra benessere percepito e benessere reale è profondo.


Non si tratta di smontare illusioni con cinismo, ma di restituire una lettura onesta e lucida di una realtà che, al di là del sole e del mare, mostra i segni di un malessere strutturale, che tocca la vita quotidiana della gente.


È in questa cornice, tra disincanto e difficoltà crescenti, che si colloca l’ultima indagine OCU sul potere d’acquisto delle famiglie spagnole: una fotografia nitida e impietosa di un Paese che, pur non essendo in caduta libera, si muove su un equilibrio sempre più fragile.


Ogni anno, l’OCU (Organizzazione dei Consumatori e Utenti), ente indipendente impegnato nella tutela dei diritti dei consumatori, realizza un’indagine dettagliata sul potere d’acquisto delle famiglie spagnole. Questo studio rappresenta una risorsa preziosa per comprendere lo stato dell’economia domestica nel Paese, fornendo un quadro chiaro delle difficoltà, delle abitudini di spesa e delle priorità economiche dei cittadini. Un termometro sociale e finanziario che aiuta a misurare non solo la solvibilità, ma anche il grado di equità del sistema.


Quindi anche per il 2024 la OCU ha condotto la sua indagine annuale, tracciando una fotografia dettagliata della salute economica delle famiglie spagnole. L’obiettivo è comprendere da vicino il potere d’acquisto dei nuclei familiari, le difficoltà nel sostenere le spese quotidiane e la reale capacità di risparmio.


Qui il link dell'articolo della OCU.


Il quadro che emerge è complesso: sebbene si registri un lieve miglioramento dell’indice medio di solvibilità, cresce parallelamente il numero di famiglie in difficoltà. Le disuguaglianze si accentuano e la classe media continua a ridursi.


Crescono le difficoltà anche per i beni essenziali

I dati più allarmanti riguardano l’alimentazione: oltre il 40% delle famiglie dichiara difficoltà nell’acquistare carne o pesce, mentre per una famiglia su tre la frutta è ormai un lusso.

Le vacanze risultano fuori portata per più della metà degli intervistati. Anche semplici attività come uscire a cena, andare al cinema o acquistare vestiti sono diventate spese non sempre accessibili.


Cos’è l’Indice OCU di Solvibilità Familiare

L’indice è costruito attraverso un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione spagnola, con età compresa tra i 25 e i 79 anni. Ai partecipanti viene chiesto quanto trovino facile o difficile sostenere sei principali categorie di spesa:

  • Alimentazione (prodotti freschi, alimenti di base, bevande, snack);

  • Salute (visite mediche, dentista, farmaci);

  • Abitazione (mutuo o affitto, utenze, riscaldamento, telecomunicazioni);

  • Educazione (scuola, università, attività extra-scolastiche);

  • Trasporti (automobile, mezzi pubblici);

  • Cultura e tempo libero (vacanze, ristoranti, musei, spettacoli, libri, abbigliamento).

Il punteggio dell’indice varia da 1 a 100 e rappresenta il grado di solvibilità, tenendo conto del peso di ciascuna voce sul bilancio familiare e del suo impatto sulla qualità della vita.

costo della vita in Spagna
Indice di solvenza familiare - evoluzione 2018 - 2024

Un miglioramento parziale e non sufficiente

Nel 2024, l’indice ha raggiunto quota 47,6, segnando una leggera ripresa rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, si è ancora lontani da un vero benessere economico generalizzato.

Il 33% degli intervistati definisce il proprio benessere finanziario “elevato”, mentre il restante 67% ammette di trovarsi in difficoltà. Dal 2018, sono aumentati sia i nuclei senza problemi economici sia quelli in grave difficoltà, evidenziando un divario crescente all’interno della popolazione.


Particolarmente critiche alcune voci:

  • Il 10% afferma di non riuscire a sostenere i costi alimentari;

  • Il 12% incontra serie difficoltà con le spese per l’abitazione;

  • Il 9% è in crisi con le spese per la cura della salute

costo della vita in spagna

Forti disparità territoriali e sociali

Le differenze non si limitano al reddito, ma variano in base alla regione, all’età e alla composizione familiare. Secondo l’indice medio:

  • Le regioni più solide sono La Rioja, Navarra e Galizia;

  • Le più fragili risultano essere Andalusia e Castiglia-La Mancia, con punteggi inferiori a 45, ma anche le Canarie con un punteggio di 46 si trovano a fondo classifica.

Indice solvenza familiare Spagna
Indice di solvenza familiare

A livello sociale, le famiglie più stabili economicamente sono:

  • Coppie di pensionati con doppia pensione;

  • Giovani lavoratori under 36 che vivono da soli;

  • Coppie senza figli.

In maggiore difficoltà:

  • Famiglie numerose;

  • Nuclei monogenitoriali;

  • Famiglie con un membro disoccupato.


Gli aiuti non possono fermarsi

Alla luce di questo scenario, la necessità di mantenere e potenziare le misure di sostegno per le famiglie più fragili, è evidente, ma non basta. Oltre agli aiuti temporanei, sarebbe fondamentale impostare una strategia a lungo termine, fondata su politiche economiche e sociali strutturali capaci di correggere le storture che alimentano la vulnerabilità.

Occorre smettere di agire solo in modalità emergenziale e iniziare a costruire un sistema più giusto e resiliente, che garantisca pari opportunità di accesso a beni essenziali come l’alimentazione, l’energia, la salute e l’abitazione. Le politiche redistributive, il sostegno al reddito, il rafforzamento dei servizi pubblici e l’accesso al lavoro dignitoso devono diventare pilastri irrinunciabili.

In assenza di un’azione strutturata e sistemica, ogni sussidio rischia di diventare solo un cerotto temporaneo su una ferita profonda. Ed è proprio qui che si tocca il cuore del problema: quello a cui assistiamo da anni è un disco rotto che continua a ripetersi. Gli appelli alla giustizia sociale, le richieste di interventi strutturali e le promesse di politiche inclusive si susseguono da tempo, ma restano  parole vuote.

La realtà mostra che, a livello politico, manca una reale volontà di affrontare le cause profonde della vulnerabilità economica. Si preferisce continuare con soluzioni-tampone, che funzionano più come "pannicelli caldi" che come risposte sistemiche. Una logica che non fa che rimandare i problemi, contribuendo a cronicizzare disuguaglianze già radicate.


Qui sotto un elenco di voci di spesa che sono state difficili o molto diffcili da afrontare per le famiglie spagnole👀👇

voci di spesa costo della vita spagna

Analisi delle spese familiari: 37 voci che fotografano le difficoltà

L'immagine sintetizza visivamente le 37 principali voci di spesa affrontate dalle famiglie spagnole nel 2024, ordinate in base alla loro importanza percepita per la qualità della vita. Accanto a ciascuna voce, la percentuale indica quante famiglie dichiarano di aver avuto difficoltà o grandi difficoltà nell'affrontarla economicamente.


Le priorità fondamentali: l’accesso al cibo, all’energia e alla salute.


In cima alla lista troviamo spese essenziali come carne e pesce (42%), gas, elettricità e acqua (36%), frutta e verdura (33%) e pane, pasta, riso, olio e latticini (30%).

Questi dati confermano che, per una larga fetta della popolazione, l’accesso a un’alimentazione completa ed equilibrata è oggi un traguardo incerto.

Anche il costo delle cure dentali (38%) e delle visite mediche (27%) rappresenta una barriera importante, insieme alle spese per l’auto (34%) e al riscaldamento (26%), che diventano proibitive per molti, soprattutto nei mesi invernali.


I "beni non essenziali" diventano sempre più lussi co il costo della vita in salita.

Tra le voci non strettamente indispensabili, ma comunque importanti per il benessere psicofisico e sociale, spiccano:

  • Vacanze (42%);

  • Abbigliamento (39%);

  • Uscite a bar e ristoranti (37%);

  • Cultura e spettacoli (36%).

Anche qui le percentuali di famiglie in difficoltà restano elevate, segnalando un forte sacrificio del tempo libero e delle esperienze sociali, con effetti sulla qualità della vita e sul benessere emotivo.


Le spese per l’educazione e i figli

In apparenza, le spese scolastiche e per l’infanzia presentano percentuali più basse (attorno al 10-12%), ma non vanno sottovalutate: si tratta spesso di costi obbligati e distribuiti nel tempo, che possono gravare in modo importante su famiglie numerose o monogenitoriali.

L’università e le attività extrascolastiche comportano difficoltà per circa un quinto dei nuclei familiari (19-21%). L'accesso a un'istruzione completa e a stimoli culturali e formativi è dunque fortemente condizionato dalla disponibilità economica.


La rinuncia alla cultura e al benessere mentale

Non trascurabili anche le voci legate alla cura della salute mentale (23%), ai farmaci (17%), agli occhiali o protesi (34%), nonché all’attività sportiva (23%).


L’accesso alla cultura e al tempo libero viene sacrificato in misura preoccupante: oltre un terzo degli intervistati ha dichiarato difficoltà nel partecipare a concerti, spettacoli o nel visitare musei (36%).


Una spesa familiare sotto pressione.

Il grafico evidenzia con forza un fenomeno preoccupante: non sono solo i "beni superflui" a essere fuori portata, ma sempre più spesso lo sono anche beni e servizi fondamentali per una vita dignitosa.


Questa fotografia è una conferma visiva delle disuguaglianze crescenti già evidenziate dall’Indice di Solvibilità Familiare. Le famiglie spagnole vivono un equilibrio fragile, dove ogni spesa deve essere calibrata e dove rinunce dolorose sono diventate parte della quotidianità.


Una radiografia impietosa della Spagna di oggi

I numeri raccontano una Spagna  segnata da profonde fratture tra chi riesce a vivere con stabilità e chi affronta quotidianamente difficoltà crescenti nel soddisfare i bisogni primari.

L’alimentazione, l’abitazione e le cure sanitarie rappresentano sfide concrete per una parte rilevante della popolazione, mentre beni un tempo considerati accessibili – come una vacanza o un’uscita al ristorante – diventano sempre più irraggiungibili per molti.

Le famiglie con figli, i nuclei monoparentali e coloro che vivono situazioni di disoccupazione soffrono maggiormente, mentre a resistere sono le coppie di pensionati con doppia entrata e i giovani single senza carichi familiari.

"resistere" non significa necessariamente vivere bene: queste categorie riescono a mantenere un minimo di stabilità, ma spesso rinunciano anch’esse a spese non essenziali e vivono con una costante attenzione al bilancio.


Tra razzi e rinunce: la retorica ottimista s’infrange sulla vita reale

La narrazione ottimista del presidente, che presenta la Spagna come un “cohete” (razzo) economico, risulta parziale e disallineata rispetto ai dati reali sull'economia familiare.

La crescita del PIL e le previsioni europee possono essere vere sul piano macroeconomico, ma non riflettono le difficoltà quotidiane di milioni di cittadini alle prese con spese essenziali come cibo, energia, salute e abitazione.


In sostanza: non si può parlare di progresso quando quasi la metà delle famiglie rinuncia al dentista o alla carne fresca. La Spagna potrà anche crescere, ma non lo fa allo stesso ritmo per tutti.


Ecco cosa dice Pedro Sanchez (Presidente del Governo Spagnolo) al riguardo:👀👇

Di seguito la trascrizione di quanto afferma il Presidente Sanchez nel video:👀👇

Quest’anno devo dire che l’economia… non va come una moto. Se mi permettete l’enfasi, l’economia spagnola va come un razzo.

Proprio ieri, la Commissione Europea ha rivisto nuovamente al rialzo la sua previsione di crescita per l’economia spagnola nel 2024, portandola al 2,1%, cioè tre volte superiore alla media dell’Eurozona.

La Spagna continuerà ad essere il Paese con la maggiore crescita dell’intera zona euro, sia nel 2024 che nel 2025.

E credo sia molto importante sottolinearlo, perché si tratta di dati spettacolari, che mostrano una Spagna che avanza nella giusta direzione, contro le profezie e le fake news fallimentari di un’opposizione apocalittica e priva di orientamento, tanto nell’interpretazione dei risultati elettorali in Catalogna quanto nelle previsioni — mai avverate — in ogni ambito, in particolare quello economico e occupazionale.

In conclusione:

Questa fotografia restituisce l’immagine di un Paese frammentato, dove il progresso economico corre su binari diversi e diseguali. Le disparità sociali e territoriali non solo persistono, ma oramai sono radicate quasi in modo strutturale, generando una frattura sempre più difficile da colmare.

È un quadro che impone una riflessione seria e un’azione decisa da parte delle istituzioni, che si perdono in dibattiti inconcludenti e autoreferenziali, lontani dalle esigenze concrete delle famiglie.

✍️Italiano alle Canarie

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