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Affitti alle Canarie: quando condividere una stanza diventa un lusso

  • Immagine del redattore: Emy 58
    Emy 58
  • 13 set
  • Tempo di lettura: 3 min

Condividere una camera la nuova normalità di vivere


Illustrazione in stile digitale che mostra interni di appartamenti condivisi in Spagna, più letti e arredi compressi in spazi ridotti, simbolo del caro-affitti e della crisi abitativa che costringe studenti e lavoratori a soluzioni di fortuna.

Crisi abitativa alle Canarie

Il mercato degli affitti alle Canarie è arrivato a livelli insostenibili. Negli ultimi anni i prezzi per condividere un appartamento hanno registrato un’impennata drammatica: +54% in cinque anni e addirittura +132% in dieci. Oggi una stanza in affitto costa in media circa 500 euro al mese, mentre gli stipendi medi nelle isole restano tra i più bassi di Spagna, spesso compresi tra 1.200 e 1.300 euro netti, con punte minime di appena 800–900 euro in alcuni settori.

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Affitti alle Canarie e precarietà crescente

La distanza tra redditi e costi abitativi ha trasformato la condivisione della casa – un tempo scelta economica e temporanea – in una necessità costosa e permanente. Sempre più persone sono costrette a vivere in camper o in micro-abitazioni di 30–35 metri quadrati (estudios), spesso condivisi da più inquilini. Nei centri turistici la situazione è ancora più critica: chi lavora nella ristorazione o negli alberghi non può permettersi soluzioni lontane dal posto di lavoro, poiché il trasporto pubblico è inesistente durante le ore notturne.

Interno di appartamento moderno a Barcellona con giovane inquilino in piedi accanto a una libreria, stanza ordinata e luminosa, immagine che illustra il caro affitti dove una sola stanza può costare anche 1.000 euro al mese.

Leggi l'articolo in spagnolo su: EL PAIS


Confronto con Madrid e Barcellona

Il problema non riguarda solo le isole. A livello statale, i prezzi medi delle stanze in affitto superano i 500 euro, e nelle grandi città la situazione è estrema: a Madrid e Barcellona una sola stanza può arrivare a costare in alcuni casi anche 800–900 euro al mese, valori simili a un intero appartamento in città di provincia. Le Canarie, pur avendo stipendi molto più bassi, stanno replicando questo modello distorto, aggravando le difficoltà per studenti, giovani lavoratori e famiglie.

crisi affitti spagna

Leggi l'articolo in spagnolo su: telemadrid

Zone tensionadas: un rimedio inefficace

Sul fronte politico, la discussione sulle zone tensionadas – aree dichiarate a rischio per il caro-affitti – si trascina tra proclami e promesse mancate. In teoria dovrebbero calmierare i prezzi, ma i risultati concreti sono scarsi: a Barcellona si è registrato un calo attorno al 10%, troppo poco per alleggerire davvero il peso sugli inquilini. Nel frattempo il mercato continua la sua corsa, alimentato da speculazione, turismo e mancanza di politiche abitative incisive.


Articoli in italiano sulle zone tensionadas a Las Palmas

Ecco tre articoli che ho pubblicato su Leggo Gran Canaria riguardo al dibattito sulla possibile dichiarazione di Las Palmas come zona tensionada:



👉Leggi anche questo post: l'occidente dorme in macchina: la nuova normalità abitativa

Scena urbana notturna con un camper parcheggiato lungo una strada deserta e due persone sedute su una panchina, simbolo della crisi abitativa e della precarietà sociale alle Canarie.

Uno scenario preoccupante

Il quadro che emerge è quello di un futuro sempre più precario: stipendi che evaporano negli affitti, famiglie costrette ad arrangiarsi, giovani che dividono spazi minimi e lavoratori che dormono in furgoni pur di non restare senza un tetto. Questa realtà svuota di significato l’immagine delle “isole felici” e mette in luce l’avanzata di una povertà urbana difficile da contenere.


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