
Benzina a buon mercato alle Canarie: ultima illusione
Ecco cosa conviene ancora alle Canarie: la benzina a meno di 1€/litro. Un prezzo da record, fra i più bassi d’Europa grazie al regime fiscale speciale, che fa brillare gli occhi a chi arriva dalla Penisola o dal Nord. Sole, playa, clima (quando non arriva la calima sempre più intensa), inclusività una cartolina paradisiaca… il pacchetto sembra perfetto.
Le differenze tra le isole
Questo vantaggio riguarda però soprattutto Tenerife e Gran Canaria, dove la maggiore concorrenza e la presenza di distributori indipendenti tengono i prezzi più bassi. Nelle altre isole – Lanzarote, Fuerteventura, La Palma, La Gomera, El Hierro – la benzina costa di più, non solo per la minore disponibilità di impianti e l’assenza di concorrenza, ma anche per ragioni politiche. Il Governo ha infatti introdotto in vari momenti bonificazioni e sussidi sul carburante per cercare di compensare il divario con le isole capitaline. A volte viene applicato l’IGIC a tipo zero (come accaduto a La Palma dopo l’eruzione), altre volte riduzioni temporanee fino a 20 centesimi al litro. Più che un regime di privilegi fiscali permanenti, dunque, si tratta di una giungla di eccezioni e misure ad hoc.​

Una convenienza che balla sul mercato
Oggi la pompa segna meno di 1€, intorno ai 0,94€ ma domani? Qui come ovunque, il prezzo del carburante balla al ritmo degli umori del mercato e delle speculazioni internazionali. Non è quindi un privilegio garantito, bensì una bolla pronta a scoppiare da un momento all’altro.
Attualmente, a novembre 2025, la media in Spagna peninsulare viaggia a circa 1,53 €/litro: il divario resta ampio, ma è fragile. Basta un rialzo del petrolio o una revisione fiscale perché anche qui il “vantaggio competitivo” diminuisca in poche settimane.
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La realtà quotidiana
E detto questo, non si vive solo di benzina e di sole. Il resto – affitti alle stelle, stipendi bassi, servizi sotto pressione, disoccupazione – dimostrano che la pacchia è finita da un pezzo. Certo, per alcuni le Canarie rimangono “il meglio del meglio”, ma la realtà quotidiana racconta un’altra storia, meno da cartolina e più da sopravvivenza.
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Poi ci saranno sempre quelli pronti a ripetere il mantra “meglio che in Italia”. Certo, si può discutere, ma la domanda resta: di quali Canarie parlano? Perché quelle di oggi non sono certo quelle di una volta. Tutto è cambiato, non certo in meglio. Quindi anche qui non si vive affatto bene come qualcuno vuole far credere. Altro che paradiso, è un miraggio che resiste solo agli occhi di chi non accetta la realtà dei fatti.
A volte accettare e prendere coscienza di ciò che ti circonda fa più male di una malattia.
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Quindi, davvero basta la benzina a buon mercato sole, playa e inclusività per dire che qui si vive bene?

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